Comunicato stampa Elaborando: Servizi educativi ai tempi del Covid-19

Sono Giuseppe Giglio, rappresentante legale di Elaborando Cooperativa Sociale di Busto Arsizio (www.elaborando.it), che conta 40 dipendenti (educatori professionali) e circa 600.000€ di fatturato annuo nel campo dei servizi educativi con minori. In questi giorni abbiamo letto sulle maggiori testate nazionali i primi articoli che parlano dell’ipotesi di apertura dei centri estivi. Ci rallegriamo che si cominci a prevedere una ripresa anche in questo campo dato che, già da diverse settimane, ci stiamo preparando al nostro interno. Uno dei nostro obiettivi aziendali è rispondere professionalmente alle esigenze educative dei bambini e dei ragazzi, delle loro famiglie, collaborando attivamente con le Amministrazioni locali.

Siamo costantemente in rete con altre Cooperative Sociali che, come noi, sono attive dal punto di vista progettuale e organizzativo per far fronte alla sfida estiva, e non solo, nel tempo dell’emergenza Covid-19.

Desideriamo, quindi, esprimere la nostra voce senza arrogarci nessun tipo di rappresentanza, ma certi di far parte di un Terzo Settore ampio e competente.

Pensando alle possibilità operative adatte ai servizi sperimentali estivi ci sentiamo di esprimere alcune indicazioni e alcune preoccupazioni, ritenendo opportuno condividerle in rete.

Siamo preoccupati che possa venire a mancare un’attenzione concreta ai soggetti fragili e ai processi di inclusione e protezione di chi è più vulnerabile. Riteniamo importante dedicare attenzione a tutti gli aspetti emotivi dei minori e delle loro famiglie, prevedendo la messa in campo di risorse adeguate aggiuntive. Sappiamo, inoltre, che molte famiglie hanno giustamente paura del contagio e potrebbero scegliere di non utilizzare i servizi educativi che verranno proposti, prolungando l’isolamento dei loro figli; anche per costoro ci stiamo domandando quali opportunità possano essere messe in campo per offrire esperienze e avventure formative durante l’estate, a maggior ragione dopo questi mesi di forzata clausura.

Avvertiamo il timore che non venga riconosciuto il pieno valore del lavoro educativo professionale, costituito anche da risorse strutturali come l’amministrazione, il coordinamento, la progettazione, la formazione continua, già attive fin da ora e oggi ancor più indispensabili; nella nostra esperienza di lavoro, verifichiamo quanto spesso queste risorse necessarie siano concepite a completo carico delle imprese, considerate come “ore indirette” o “elementi migliorativi”, senza un loro effettivo riconoscimento. Siamo altresì preoccupati che si continui a sostenere l’enfasi di aiutare le famiglie senza dare valore alle imprese che hanno come Mission l’educazione, come ad esempio è avvenuto con il primo “Bonus Baby-sitter” attivato nel mese di marzo. In questi mesi abbiamo operato affinché tutti i dipendenti avessero la più ampia copertura dello stipendio attraverso gli ammortizzatori sociali, ma la nostra scommessa d’impresa si fonda sul nostro lavoro, a tempo indeterminato, che costituisce più del 90% dei costi del fatturato.

Condividendo la preoccupazione per il futuro in solidarietà con tutti i lavoratori, i liberi professionisti, gli artigiani e gli imprenditori italiani, confidiamo di poter far al meglio la nostra parte.

Questa emergenza ci ha insegnato che “Nessuno si salva da solo”, ma per continuare a rischiare, facendoci anche carico di alcuni sacrifici inevitabili, sottolineiamo che è necessario dare sostegno al Terzo Settore, di cui siamo parte integrante.

Nelle prossime settimane speriamo di poter contribuire alla realizzazione di percorsi condivisi con le famiglie e con gli enti locali, per ricercare insieme le formule migliori sotto il profilo educativo, della sicurezza sanitaria, organizzativo e progettuale per affrontare e vincere la sfida dell’estate Covid-19.

Condividi su

Archivio